La formazione come ponte verso il futuro: a confronto le esperienze di Zoppelletto, Beltrame Group e Siderforgerossi

Un’occasione per fare il punto rispetto al valore strategico della formazione aziendale nel contesto vicentino, con la partecipazione del direttore generale del Fondo paritetico interprofessionale Fondimpresa e tre significative testimonianze aziendali: venerdì 28 marzo Palazzo Bonin Longare ha ospitato un appuntamento a tema “Formazione continua e politiche del lavoro con Fondimpresa: strumenti ed esperienze a confronto“, organizzato da Niuko Innovation & Knowledge, società di formazione e consulenza di Confindustria Vicenza, in collaborazione con Sviluppo Formazione.

Durante l’evento – introdotto dai saluti del delegato di Confindustria Vicenza Alberto Favero, che ha sottolineato il valore della formazione come «uno strumento a disposizione delle imprese per gettare un ponte verso il futuro, l’unico modo per restare agganciati al “segnale”» che indica la direzione da intraprendere – sono stati presentati in anteprima i risultati di una ricerca dedicata alla formazione e all’occupazione del capitale umano, curata dai ricercatori Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron. L’indagine, focalizzata sul territorio vicentino, ha analizzato le dinamiche demografiche e occupazionali dell’ultimo decennio, esaminando casi di aziende che hanno fatto ricorso alla cassa integrazione e partecipato all’avviso 5/2023 di Fondimpresa, dedicato a iniziative formative o di riqualificazione dei lavoratori beneficiari.

La ricerca: nel 2043 solo una persona su due in età lavorativa

I dati presentati da Peron fotografano l’impatto del calo demografico nel territorio: con il numero di lavoratori over 65 raddoppiato nel 2023 rispetto al 2012, lo scenario che si prospetta nel 2043 vede solo una persona su due in età lavorativa. Anche la trasformazione del tessuto delle imprese, in particolare nel manifatturiero dove nell’ultimo decennio si registra un processo di maggior strutturazione delle aziende, mostra un calo del numero di imprese a fronte di un aumento degli addetti: se 9 imprese su 10 oggi restano microimprese, queste ultime assorbono però soltanto il 36% dei lavoratori.

Interessante anche l’analisi del ricorso alla cassa integrazione nelle diverse crisi che hanno segnato gli ultimi 20 anni, dalla crisi del debito al Covid fino alla recente crisi legata ai conflitti nello scenario internazionale. Significativa la parte conclusiva della ricerca, con le interviste in profondità ad alcune imprese del territorio che “utilizzano” i momenti di stop produttivo come occasioni per formare le risorse, in particolare sulle soft skills necessarie per prepararsi alle sfide del futuro. Una strategia che «fa sentire i collaboratori valorizzati» ha spiegato Peron che ha anche evidenziato come dalla ricerca emerga come elemento di criticità il fatto che i lavoratori ritengono eccessiva la durata di otto ore giornaliere di alcuni corsi: un’indicazione preziosa per progettare gli interventi futuri.

Le esperienze aziendali

Tre delle aziende coinvolte nel progetto di ricerca hanno quindi proposto la loro testimonianza. Luca Zoppelletto, AD di Zoppelletto Spa e Presidente di Raggruppamento Est Vicentino di Confindustria Vicenza, ha raccontato l’impegno quotidiano nella sua impresa di piccole dimensioni ma fortemente vocata all’innovazione nel proporre una formazione che integri competenze tecniche e trasversali, descrivendo anche il percorso di rafforzamento delle prime linee e dei processi di delega intrapreso. Fra le sottolineature di Zoppelletto, anche la necessità di guardare alla formazione come a un investimento non legato a una congiuntura, ma da mettere a “budget” ogni anno non solo per accompagnare le rapide trasformazioni in atto, ma anche per avvicinare i diversi linguaggi che coesistono nelle aziende e alimentare la passione dei collaboratori.

Di segno diverso l’esperienza presentata Roberto Valente, Group Chief HR & Hs Officer di Beltrame Group: «Formare una persona significa investire da sei mesi a un anno: ecco che nel nostro caso è fondamentale anche la retention per trattenere i collaboratori, per questo facciamo delle people review periodiche per mettere a punto percorsi di crescita e di valorizzazione dei collaboratori. La formazione, che intendiamo come parte integrante della strategia di sostenibilità dell’azienda, è quindi cruciale sia per l’attraction che per la retention, ma al tempo stesso è un modo per armonizzare i linguaggi all’interno dell’azienda costruendo un’identità di gruppo, una cultura comune in tutte le diverse sedi, dall’Italia alla Romania alla Francia».

Daniele Crose, AD di Siderforgerossi Spa, ha raccontato invece l’investimento nella formazione del gruppo con un’attività fra il 2023 e il 2024 di 6mila ore che nell’ultimo anno ha raggiunto il 97% dei collaboratori e un progetto già presentato con il Fondo Nuove Competenze per arrivare a raddoppiare le ore di formazione. Crose ha ricordato inoltre l’importanza dell’approccio rivolto all’imparare ad imparare e dell’apprendimento continuo, come leva fondamentale per la retention. Fra gli impegni di Siderforgerossi per costruire l’attrattività del territorio anche il rapporto costante con le scuole secondarie di secondo grado del territorio, con gli ITS e con l’università.

Le nuove opportunità finanziate

Nel suo puntuale intervento Mauri ha invece riepilogato l’attività del fondo Fondimpresa nato 21 anni fa che gestisce una raccolta di oltre 520 milioni l’anno con un costo di gestione di soli 5 euro per ogni 100 euro di risorse destinate alla formazione. Fra le novità annunciate, l’imminente pubblicazione dell’avviso per le politiche attive del lavoro, con un finanziamento da 20 milioni di euro, l’avviso innovazione tecnologica e digitale, con altri 20 milioni di euro. in uscita ad aprile o maggio, l’avviso green e un avviso di 5 milioni di euro specificamente dedicato a progetti che vertono sull’intelligenza artificiale.

Raffaele Consiglio, segretario generale della Cisl provinciale di Vicenza, ha evidenziato il valore della partecipazione dei lavoratori come elemento di attrattività, una leva su cui può agire anche la formazione.

Fra gli elementi emersi dal confronto fra le imprese, anche la necessità di cambiare lo storytelling per raccontare le imprese del territorio, spesso realtà molto innovative ma poco raccontate: un’operazione che potrebbe contribuire ad avvicinare i talenti che si affacciano nel mondo del lavoro.

In chiusura l’intervento di Federico Bidinost, amministratore delegato di Niuko Innovation & Knowledge, ha evidenziato come le testimonianze delle aziende – pur rappresentative di realtà molto diverse per classi dimensionali – evidenziano esigenze simili, mettendo in luce la centralità dell’investimento del fattore umano e nella formazione continua. Pietro Sottoriva, presidente Niuko, ha infine sottolineato il valore di una formazione che contemperi anche le competenze STEM e la riscoperta della manualità.

Guarda la gallery per scoprire alcuni momenti dell’evento: